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Giardino di Ninfa, il leggendario giardino italiano costruito da una principessa

A un’ora e venti minuti da Roma, a Cisterna di Latina, al confine tra le pittoresche Norma e Sermoneta, c’è un giardino che si distingue per la sua unicità e bellezza.

Di carattere romantico e incantevole, il Giardino di Ninfa sorge sulle rovine dell’omonima città medievale, estendendosi per otto ettari, dove parti del castello, delle mura e resti di chiese punteggiano il paesaggio.

Ma la grandezza dell’attuale oasi naturalistica si deve soprattutto a Lelia Caetani, ultima discendente della famiglia Caetani. Fu lei, infatti, a completare il progetto dell’attuale giardino, che non seguiva alcun modello o moda dell’epoca, ma semplicemente l’istinto creativo e le capacità delle tre donne della casata.

La città di Ninfa (il cui nome sembra derivare da un tempietto classico su un isolotto del lago dedicato alle ninfe), risale all’epoca romana come piccolo centro agricolo.

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A metà dell’VIII secolo, Ninfa divenne un piccolo ma vivace centro urbano con case e chiese, grazie al commercio pedemontano che passava vicino alla città.

Durante il Medioevo Ninfa passò più volte di mano, sempre alla nobiltà romana, ma nel 1300 la città fu saccheggiata e distrutta, rasa al suolo. Ninfa non fu ricostruita e le poche case sopravvissute appartenevano ai contadini che lavoravano nei dintorni. Col tempo, l’invasione delle paludi e la malaria costrinsero i pochi abitanti rimasti a spostarsi e ad abbandonare Ninfa.

La storia del giardino risale al 1921, quando il nobile e diplomatico italiano Gelazio Caetani avviò la bonifica dell’area per farne una residenza estiva.

Restaurò alcune delle rovine, tra cui la torre e il municipio, e iniziò a sviluppare il giardino, piantando specie botaniche che aveva trovato all’estero durante i suoi viaggi. Con l’aiuto della madre, Ada Wilbraham, che aveva conoscenze botaniche, gettò le basi del giardino che, grazie al microclima favorevole di Ninfa, fiorì. Il clima, infatti, si rivelò ideale per il prospero sviluppo del giardino, grazie all’elevata umidità garantita dal fiume Ninfa e dalla roccia Norma, che bloccava il passaggio delle nuvole più basse che causavano frequenti piogge.

La costruzione del giardino fu portata avanti da Roffredo Caetani, dalla moglie Marguerite Chapin e dalla figlia Lelia Caetani. Lelia Caetani, che non aveva eredi ed era l’ultima rappresentante della famiglia, si preoccupò di creare una fondazione, la Fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta, alla quale donò il Castello di Sermoneta e il giardino. Oggi la stessa fondazione è responsabile della gestione del parco.

Furono la principessa Lelia Caetani e sua madre Margherita a dare al parco l’assetto attuale, creando un romantico giardino all’inglese che oggi sembra costruito: le piante si sono adattate perfettamente e tutto crea l’idea di una crescita naturale.

Due caratteristiche del giardino all’inglese sono l’inserimento di elementi finti e di resti antichi: a Ninfa ci sono rovine vere e il giardino è nato intorno ad esse! Questo rende il Giardino di Ninfa un luogo davvero unico.

Noci americani, aceri, meli ornamentali, pini, cedri, cipressi, pioppi e noccioli, yucche… e non mancano le piante tropicali, gli avocado, la gunnera manicata del Sud America e i banani.

Grazie alla varietà delle specie botaniche, il giardino presenta ogni mese una fioritura, un colore e un profumo caratteristici. Per apprezzarne appieno tutti gli aspetti, in un mondo ideale potremmo visitarlo in diversi periodi dell’anno, dalla primavera all’autunno (le stagioni in cui il giardino è aperto al pubblico).