uomo

“Armi di distrazione di massa”: che fine ha fatto la strana politica italiana?

Prima è arrivato il controverso giro di vite sui rave party. Poi è arrivato il divieto del tanto discusso chatbot ChatGPT, il primo del suo genere a livello mondiale, seguito dal divieto della carne sintetica. Infine, un piano per imporre multe salate per l’uso di parole inglesi nelle comunicazioni ufficiali – molti inizialmente pensavano che si trattasse di un pesce d’aprile, ma si è rivelato reale.

Poiché negli ultimi mesi il governo di destra del Primo Ministro Giorgio Meloni ha presentato una serie di politiche improbabili, alcuni hanno iniziato a grattarsi la testa, chiedendosi cosa stia realmente accadendo alla leadership italiana e a queste strane politiche.

Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha dichiarato a Euronews che la recente ondata di leggi improbabili approvate dal governo Meloni è una “arma di distrazione di massa”.

Mentre l’Italia si trova ad affrontare sfide serie che sono attualmente condivise con molti Paesi europei, come la crisi energetica e del costo della vita in corso e il crescente flusso migratorio verso le sue coste meridionali, queste iniziative legislative un po’ meschine possono scatenare un dibattito infinito sui social media e tra l’opinione pubblica italiana – anche se solo per ridicolizzare il governo.

“Ogni volta che il governo Meloni si trova in un momento di difficoltà, propone politiche controverse che possono distogliere l’attenzione dalle sue scarse prestazioni e dalle sue politiche disastrose”, ha detto Strazzari.

Quali sono le questioni più importanti dietro queste “politiche superficiali”?
Quando lo scorso novembre il governo italiano ha approvato una legge che vietava i rave party illegali, lo ha fatto nonostante il fatto che tale legge non fosse urgente, ha detto Strazzari a Euronews, in quanto la questione non rappresentava un problema immediato per il Paese e poteva essere risolta a tempo debito.

“Ma c’è stato un serio tentativo di rafforzare il divieto, in termini di attenzione pubblica, di fronte a un pericolo incombente: una nuova legge sulle missioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo, intorno alla quale c’erano già forti argomentazioni”, ha detto Strazzari.

Poco dopo il divieto di rave, il governo della Meloni ha approvato una legge che vieta alle navi di ricerca e soccorso delle ONG di avviare più operazioni contemporaneamente e le costringe ad approdare in porti designati dalle autorità, che secondo Strazzari sono di solito “molto remoti”. .”

Questo decreto legge, che limita fortemente la capacità delle navi di ricerca e soccorso delle ONG di operare, ha già causato tensioni nel Mediterraneo tra le ONG e le autorità italiane.

L’ultima politica sulla ChatGPT, sulla carne sintetica e sull’uso di parole inglesi e straniere nelle comunicazioni ufficiali arriva in un momento in cui l’Italia è nel mezzo di un dibattito molto serio sul sistema carcerario del Paese e sulle sentenze che hanno riacceso lo sciopero della fame del detenuto Alfredo Cospito.

Secondo Strazzari, la dura condanna inflitta a Cospito, un anarchico italiano che sta scontando un regime carcerario duro solitamente riservato ai boss mafiosi, è “molto controversa dal punto di vista delle norme internazionali, perché nei Paesi di diritto la severità di una pena dovrebbe essere misurata dalla durata del tempo, non dalle condizioni di detenzione”.

Ma invece di affrontare questioni complesse e di lungo periodo come lo sciopero della fame di Cospito o l’arrivo dei migranti sulle coste italiane, il governo Meloni ha concentrato i suoi sforzi legislativi su una serie di misure “in nome del nazionalismo culturale, […] l’idea della nazione come qualcosa di non negoziabile, esistente in purezza in un passato idilliaco, contro l’inquinamento dei migranti, degli anarchici e dell’industria alimentare”, ha detto Strazzari.